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Chi ha detto che a Holloman, piccola città del Connecticut, non succede mai niente? È il 3 aprile 1967: mentre la Guerra Fredda sembra traghettare il mondo verso un futuro catastrofico, nella sonnacchiosa cittadina americana, in un solo giorno si consumano dodici delitti. Dodici morti, tutte diverse, inflitte con mano spietata, esperta e perfino fantasiosa: dallo studente Evan Pugh, stritolato da una tagliola per orsi, a Desmond Skeps, il boss del colosso degli armamenti Cornucopia, torturato e avvelenato. Tocca al capitano di polizia Delmonico indagare su questa serie di crimini senza precedenti: l'istinto gli dice che gli omicidi portano tutti la stessa firma, quella di un individuo meticolosissimo e capace di agghiacciante crudeltà. E così tra una telefonata alla moglie e un pranzo con i fidati colleghi nel suo ristorantino preferito, Delmonico comincia una spericolata discesa negli inferi della "tranquilla" Holloman. Finché, con il suo irresistibile misto di astuzia e imperturbabilità, arriverà per primo a vedere al di là delle apparenze. Con La morte in più Colleen McCullough ci regala un giallo dal sapore classico e dall'esecuzione impeccabile, mettendo di nuovo in scena uno dei suoi personaggi più riusciti, il poliziotto italoamericano Carmine Delmonico, con tutte le sue manie e un sesto senso che non sbaglia (quasi) mai; e insieme, la grande scrittrice tesse una trama piena di chiaroscuri, degna di una vera maestra del genere.